Una comunità cristiana illuminata dallo Spirito Santo.
E' questa l'immagine che resta della lunga esperienza di servizio che 50 nostri fratelli hanno avuto nei giorni (prima, durante e dopo) della GMG 2000.
Silvana, Bruna, Franco, sono genitori ormai da molti anni, Jacopo e "Tracina" fanno le superiori, Paolo e Maria Cristina lavorano da qualche anno, e tanti altri... tutti insieme si sono ritrovati uniti dal servizio ai giovani pellegrini giunti a Roma per celebrare il Giubileo.
E oggi, molti di loro ancora si incontrano in parrocchia, pronti a rinnovare e condividere con la comunità quell'incredibile esperienza di fede e reciproco scambio che è stata la settimana di ferragosto del 2000.
I nostri volontari hanno preparato e seguito, insieme ai sacerdoti, il soggiorno di oltre 2000 persone giunte nel nostro quartiere da varie zone d'Italia, dalla Polonia, dal Montenegro, dalla Romania e della Spagna. Tra loro c'erano anche due fratelli della nostra comunità gemella di Mafuiane: Abilio e Denise.
Le parole di Roberto, uno dei volontari, fissano tre momenti essenziali di questa esperienza.
La Preghiera
Mi piace pensare che siano stati i momenti di preghiera quelli che ci hanno fatto sentire come una famiglia. Abbiamo pregato tra noi prima dell'inizio della GMG, insieme ai pellegrini durante la liturgia eucaristica e le sere, riunendo "i reduci" in parrocchia con la recita dei vespri. La preghiera è stata la fonte a cui noi volontari abbiamo attinto nei momenti di difficoltà, ma anche il ricordo cui tornava il pensiero nei momenti di gioia".
La vita comunitaria
"Tra le tante scoperte di quei giorni c'è stata quella del senso della vita comunitaria. Dopo lungo sentir parlare di comunità unita, questa è stata l'occasione per viverla in pienezza e spontaneità. Nel comune impegno per l'accoglienza ai pellegrini, il cammino particolare di ciascuno di noi si è fuso in un cammino comune. La vicinanza tra più generazioni, le differenti esperienze e motivazioni di ciascuno che era lì sono stati gli ingredienti speciali di quei giorni "dello Spirito".
Il confronto con gli altri ragazzi
Poter incontrare tanti ragazzi e stare a stretto contatto con loro è stata per noi una grande opportunità di arricchimento. Una fede e una speranza comuni ma con espressioni così diverse.. Abbiamo condiviso con gli amici di Udine e di Vibo Valentia un comune sentire il Giubileo "da italiani"; percepito le speranze dei ragazzi rumeni, testimoni di una chiesa cattolica riemersa dopo decenni di clandestinità; abbiamo conosciuto i ragazzi polacchi, che come il papa, hanno alle spalle una forte tradizione cattolica; ci siamo lasciati contagiare dall'entusiasmo degli spagnoli; abbiamo infine osservato le profonde diversità culturali con i montenegrini. Che bello vedere insieme il cammino delle persone, delle comunità particolari, della Chiesa tutta, alla ricerca della via, della verità e della vita".