Papa Francesco, all'Angelus del 6 settembre 2015, lanciò un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri ed ai santuari d'Europa, invitandoli ad esprimere la concretezza del Vangelo accogliendo una famiglia di profughi. La parrocchia di San Frumenzio ha raccolto da subito questo invito accorato e, utilizzando alcuni modesti locali della Casa della Carità (conosciuta dai più come MAMRE), ha offerto accoglienza a migranti richiedenti protezione internazionale, individuati dalla Caritas diocesana e dalla Prefettura di Roma, disponendosi ad ospitarli fino alla definizione della procedura di concessione di asilo o alla conclusione dell'iter del ricorso amministrativo avverso l'eventuale diniego.
Servizi e modalità
Nell'ambito del progetto Caritas, basato sulla volontarietà e gratuità da parte delle parrocchie ospitanti, i migranti accolti fruiscono di:
- alloggiamento in stanzette singole, con cucina e bagni condivisi (uno ogni due ospiti);
- 1^ colazione e pasto serale;
- lenzuola e coperte;
- fornitura prodotti per l'igiene;
- distribuzione indumenti;
- uso lavatrice;
- corsi di lingua italiana;
- attività per favorire l'incontro e la conoscenza reciproca tra l'ospite straniero ed i parrocchiani.
Tutto ciò viene dato in maniera gratuita, grazie a donazioni spontanee di parrocchiani, raccolte alimentari presso i supermercati, distribuzioni gratuite di alimenti da parte dell'Agenzia AGEA, eventuali integrazioni della Parrocchia.
A questi aiuti materiali si aggiunge il sostegno morale e l'amicizia offerta da alcuni appartenenti alla comunità parrocchiale, che spontaneamente si recano a far loro visita, o trascorrono con loro qualche ora nei momenti liberi; a volte sono andati insieme a fare un giro in bicicletta, o li hanno accompagnati a vedere una zona del centro di Roma, un monumento, un museo. Qualcuno li ha accompagnati al supermercato a fare la spesa, per insegnar loro a spendere oculatamente il denaro a disposizione, indirizzandoli così verso un certo grado di autonomia.
C'è anche chi si è adoperato per aiutarli a trovare un lavoro, cosa così difficile per gli italiani, figuriamoci per chi parla una lingua diversa ed ha un diverso colore della pelle.
Dati
- L'attività è iniziata negli ultimi mesi del 2015, concretizzandosi con l'arrivo dei primi due ospiti: un 27enne del Mali ed un 20enne del Gambia, giunti l'11 novembre dello stesso anno. Successivamente è giunto un terzo ospite, 26enne senegalese, che è stato poi trasferito dalla Prefettura presso altro Centro di Accoglienza.
Attualmente gli ospiti sono quattro: oltre ai primi due sopra citati, sono arrivati un ragazzo egiziano ed uno cinese.
- I volontari impiegati nel corso del tempo sono stati più di 30, coinvolti a vario titolo, e per un numero di ore settimanali variabile. Un numero così consistente è dovuto al fatto che nella fase iniziale i ragazzi erano molto disorientati, e naturalmente la Prefettura aveva imposto loro un Regolamento da rispettare, richiedendo elementi di riscontro.
- I migranti ospitati, nel corso dell'anno 2016, nei giorni di sabato in cui erano liberi da impegni scolastici, hanno partecipato spontaneamente alla pulizia ed alla manutenzione del Parco delle Valli, che versava in un desolante stato di incuria.