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Architetto: Eugenio Abruzzini30 Settembre 1984: dedicazione della ChiesaSe la chiesa, in quanto edificio, è il luogo dove la densità umana può assumere un suo valore positivo nel tessuto anonimo e caotico del contesto urbano, la collocazione del complesso non può rinunciare a porsi come "segno" visibile di salvezza per tutti gli uomini.
L'ubicazione prescelta è stata, pertanto, quella al limite dell'area, verso la Via dei Prati Fiscali, che consente una visibilità da diversi punti del quartiere: la chiesa entra cosi in dialogo con la comunità umana.
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L'organizzazione dello spazioPercorsi avvolgenti, provenienti dalle strade circostanti a vari livelli. introducono nello spazio interno semicircolare, dove la "comunità celebrante" è facilitata alla partecipazione "attiva" dal costante rapporto tra il centro dell'azione liturgica ed i partecipanti stessi.
Nell'unità dello spazio architettonico viene dato rilievo ad una prima zona gradonata; ad una seconda zona a sedili fissi; ad un terza pianeggiante, da utilizzare anche per azioni rituali liturgiche e paraliturgiche: è la diversità del popolo di Dio che viene accolta e riconosciuta.
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All'area presbiteriale è assicurata una centralità reale, ottenuta dalla corrispondenza tra struttura formale, sorgenti luminose ed elementi di culto.
L'adorazione eucaristica, collegata ma subordinata alla celebrazione liturgica, occupa uno spazio proprio, riservato ma connesso al centro ministeriale: la sorgente luminosa, che la individua, ne allarga i confini proiettandoli all'esterno, dove la vita cristiana si prolunga nella testimonianza quotidiana.
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Una Chiesa per la cittàIl rinnovamento tipologico tradotto in questa nostra chiesa vuole, in conclusione, sottolineare la conduzione nuova della nostra vita cristiana, della nostra vocazione a non essere più gruppo ristretto e chiuso di cristiani, ma fermento nel mondo, nella città, nel quartiere, che trova la sua ragione vera e la sua vera gioia nell'ascolto della Parola di Dio, sempre misteriosa e inquietante e nel sereno ma sempre impegnativo condividere con altri una medesima chiamata ed una medesima fraternità.
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