SACRAMENTI
Sacramenti
Battesimo dei propri figli
Riconciliazione
Eucaristia
Cresima o Confermazione
Matrimonio
Ordine
Unzione degli Infermi
Che cosa sono e a che cosa servono i Sacramenti nell'esperienza cristiana, nel cammino dei discepoli, di noi credenti e nella vita della chiesa?
Spesso i sacramenti sono ridotti solo a cerimonie a volte anche molto toccanti; in altri casi sono una buona occasione per far festa… ma festa in che senso (?!): che augurio fai ad un ragazzo che per la prima volta si accosta all'Eucaristia: buona comunione? E a chi celebra il Battesimo? Buon battesimo… ma che significa?
Alcuni sono proprio sconosciuti: cos'è il sacramento dell'Ordine o cos'è l'Unzione degli infermi? Non si chiama estrema unzione?
E ancora… la prima comunione è un sacramento? Che differenza ha con l'Eucaristia? E il funerale è un sacramento?
Tra di noi spesso c'è smarrimento e confusione. E allora? Proviamo a tratteggiare qualche semplice pennellata per entrare nella logica dei sacramenti…
Potremmo dire così: i sacramenti sono degli appuntamenti, degli incontri che Cristo Risorto ci offre nel cammino della nostra storia, perché avvenga l'incontro tra gli uomini e Dio, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Lo fa in un contesto di comunità, la chiesa, che diventa madre che ci dona i sacramenti e in essi la grazia di Cristo cioè l'amore gratuito, la sollecitudine, la vicinanza del Signore alla nostra vita.
Essi "servono" per sostenere il nostro cammino, per alimentare la nostra fiducia in Dio, per camminare sulle strade del mondo con la speranza nel cuore e per alimentare la testimonianza della nostra fede lì dove siamo chiamati a vivere e ad operare.
I sacramenti sono una domanda aperta alla nostra libertà: desideri giocare la tua vita per il Signore? Desideri incontrare e fare comunione con l'esperienza del suo amore? Desideri che Dio abiti il tempo, la storia, il tuo tempo e la tua storia?
I sacramenti si celebrano nella Chiesa e con la Chiesa e si realizzano in uno scambio tra l'iniziativa di Dio incontra la libertà degli uomini.
La celebrazione dei sacramenti ha sviluppato nei secoli delle forme concrete che esprimiamo nella liturgia e nei riti fatti di gesti, parole, canti, corpo, silenzi…

Nel tempo, la chiesa ha riconosciuto sette luoghi, sette segni e strumenti di incontro della grazia di Dio con gli uomini. In realtà è la chiesa stessa, la comunità dei credenti, ad essere strumento di incontro, ad essere mezzo, canale, sacramento, veicolo per vivere la comunione con Dio. è solo in questa prospettiva che possiamo riconoscere i sette sacramenti come strade particolari, appuntamenti puntuali di grazia che si collocano in determinate scolte cruciali della nostra esistenza.
Quali sono allora questi "magnifici sette"?
I sacramenti dell'iniziazione Cristiana: Battesimo, Cresima, Eucaristia
Sono i sacramenti che ci iniziano, ci introducono e accompagnano tutta la vita del cristiano. Iniziare nel linguaggio umano e in quello ecclesiale significa accompagnare, avviare, sostenere nel cammino.
Essi sono il Battesimo, la Cresima e l'Eucaristia e sono i sacramento che ci fanno popolo di Dio, sacerdoti re e profeti.
Battesimo e Cresima sono due sacramenti di un'unica grande esperienza rituale che è la "porta" di ingresso nella relazione personale con Cristo Risorto e con la comunità credente (un tempo infatti costituivano i due fuochi di un grande rito con il quale iniziava l'avventura cristiana così accade ancora per gli adulti che desiderano diventare Cristiani)
L'Eucaristia è la fonte e il culmine della vita di ogni battezzato e di tutta la chiesa. Celebrare l'Eucaristia significa rendere attuale qui ed ora, nel tempo della mia vita l'amore di Cristo che nel pane spezzato mi fa gustare l'esperienza di un amore totale, crocefisso e risorto che apre a tutti la speranza di una vita sempre rinnovata e rinnovabile, anche di fronte allo scandalo della morte fisica (ecco perché l'ultima comunione, quella che si fa all'approssimarsi della morte, si chiama viatico. Essa sostiene l'ultimo tratto della via/vita terrena prima della comunione definitiva col Risorto)
Alcune precisazioni quindi:
  • La messa non la fa il prete ma tutta l'assemblea è celebrante: il sacerdote presiede l'assemblea che insieme celebra l'amore di Dio in Cristo Crocefisso risorto e come ministro, in forza del sacramento dell'ordine, rinnova il sacrificio redentore, prepara ai figli la mensa pasquale, e, servo premuroso del popolo, lo nutre con la tua parola e lo santifichino con i sacramenti (dal Prefazio della messa Crismale). Per usare una espressione latina , il sacerdote agisce in Persona Christi capitis.
  • La prima comunione non è un sacramento: Il sacramento è l'Eucaristia celebrata, è la memoria della Cena del Signore resa viva nel momento della celebrazione. La prima comunione è il momento in cui un battezzato, per la prima volta, si accosta al pane consacrato.
I sacramenti della guarigione
Sono chiamati così quei sacramenti, quegli appuntamenti che il Signore ci offre nei tempi in cui la vita vive delle fatiche: essi ci donano la grazia, l'amore, la presenza di Cristo che sana, consola.
Sono il sacramento della Penitenza e dell'Unzione degli infermi.
Sul sacramento della Penitenza sarebbe bello soffermarsi a lungo. Spesso ridotto alla confessione se non solo all'accusa dei peccati davanti al prete, esso è molto di più: nel sacramento della penitenza Dio si fa presente per sanare le ferite del nostro amore, per liberare il cuore dal peso del peccato, per ricostruire la comunione d'amore con Lui e con i fratelli infranta dalle nostre scelte egoistiche riportandoci così alla grazia originaria del Battesimo.
L'Unzione degli infermi non è l'estrema unzione, ma la presenza consolante di Dio nel tempo della malattia. è un sacramento ripetibile, che possiamo ricevere ogni qualvolta la nostra vita percorre un tratto di sofferenza per ricevere sollievo e salvezza. Si riceve per mezzo di un olio che il Vescovo consacra il giovedì santo e con il quale si ungono capo e mano dei malati.
I sacramenti della comunione e della missione
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ai numeri 1533-1535 recita: Due Sacramenti, l'Ordine e il Matrimonio, conferiscono una grazia speciale per una missione particolare nella Chiesa a servizio dell'edificazione del popolo di Dio. Essi contribuiscono in particolare alla comunione ecclesiale e alla salvezza degli altri.
Il sacramento del Matrimonio non è il giorno delle nozze: lì inizia una avventura che ha come orizzonte la vita e il quotidiano di una coppia e di una famiglia...ma anche di tutta la comunità. Il sacramento del matrimonio (che non è la messa ma si celebra generalmente all'interno di una Celebrazione Eucaristica) ha un momento sorgivo che sono le nozze celebrate dagli sposi davanti al Signore, alla comunità e al presbitero che benedice il reciproco scambio di vita che gli sposi fanno come ministri. Unirsi in matrimonio significa invocare la presenza di Dio e desiderare di costruire una relazione famigliare impegnata secondo la qualità dell' amore crocefisso e risorto di Cristo che diventa misura dell'amore e sostegno per i giorni lieti e tristi, dolorosi e felici della vita. Si tratta di un amore che genera sempre, che crea fecondità per gli sposi e per tutta la chiesa.
Il sacramento dell'ordine o ministero ordinato è il sacramento generalmente conosciuto come sacerdozio. In verità dal giorno del Battesimo tutti i cristiani sono sacerdoti. Sacerdote infatti va compreso come fedele in relazione con Dio, "capace" di relazionarsi a Dio, di pregarlo, di conoscerlo, di vivere in comunione con Lui: questo è il significato originale del termine e tutti sono in grado di vivere questo sacerdozio. Nella chiesa, alcuni battezzati si fanno disponibili a sostenere gli altri fratelli nella loro vita di discepoli, di sacerdoti e di uomini e donne nel nostro tempo: ecco il ministero ordinato. è quindi un servizio di accompagnamento, di sostegno, di guida, di custodia, di carità nei confronti del popolo di Dio che si concretizza nel servizio alla Parola spiegata e condivisa, nella presidenza della vita liturgica e sacramentale della comunità, nel servizio di carità verso i poveri e gli ultimi, nella valorizzazione e nel coordinamento dei carismi delle comunità e dei singoli. è la continuazione concreta nella storia del comando che Gesù ha fatto ai suoi apostoli: Il presbitero è a servizio della chiesa e della comunità come di ogni singolo fedele e di ogni uomo e donna. è il riflesso di Gesù pastore e proprio a Gesù e non a se stesso è chiamato a portare i fratelli che gli sono affidati.
Questo sacramento che continua l'unico sacerdozio di Cristo, si sviluppa in tre gradi che sono il Diaconato (diaconi), il Presbiterato (presbiteri op. preti) e l'Episcopato (vescovi) e che insieme esprimono la pienezza del sacerdozio del Signore. Per ogni grado si celebra l' Ordinazione cioè l' "ingresso" del candidato all'Ordine di appartenenza e l'inizio del suo servizio per il bene della chiesa. Questo avviene per mezzo della preghiera di consacrazione e l'imposizione delle mani.
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