La catechesi del BUON PASTORE: i temi
La catechesi del Buon Pastore
I Temi della catecechesi
Un po' di storia
La catechesi del buon Pastore con bambini dai 3 ai 12 anni è cominciata a Roma nel 1954 ispirandosi ai principi montessoriani.
Si è presto diffusa in ambienti sociali diversi, e a partire dal 1969 in paesi e culture diverse.
E' stato osservato che i bambini, fin dalla più tenera età (cfr. Dichiarazione conciliare "gravissimum educationis", 3.1) ricercano l'esperienza religiosa con avidità, si appagano in essa solo se aiutati a viverla nei suoi elementi più profondi ed essenziali, rifiutando ogni infantilismo.
Se queste condizioni sono raggiunte, il bambino vive il suo rapporto con Dio in stupito incanto ed in profondissima gioia, che lo mette in pace, nell'appagamento - si direbbe - di un'esperienza vitale.
La catechesi del buon Pastore è nata dalla gioia dei bambini nell'incontro con Dio e sempre e dovunque ha vissuto alimentata da tale gioia.
La catechesi perde così oqni carattere scolastico, per diventare esperienza di vita, educazione alla fede, celebrazione dell'incontro con il padre, nell'ascolto dell'unico maestro e nell'obbedienza allo Spirito (CCC1074).
Il messaggio
L'alleanza è il tema biblico di fondo, che viene presentato attraverso le fonti scritturistiche e la loro attualizzazione nella liturgia.
La realtà dell'alleanza - in quanto relazione - si radica nel profondo dell'essere, con sfumature che cambiano, integrandosi secondo le età.

L'alleanza con Dio Padre si stabilisce nel Nuovo Testamento attraverso la mediazione di Cristo. La sua persona viene presentata attraverso:
- gli eventi della sua vita, in particolare:
  • la nascita in seno a Israele
  • la morte e resurrezione per i peccati dell'umanità e la salvezza del mondo
- la sua predicazione, in particolare le immagini di:

Cristo buon pastore ("Chiama per nome le sue pecorelle e le pecorelle ascoltano la sua voce")
Cristo luce ("Io sono la luce del mondo" "Voi siete luce nel Signore")
Cristo vera vite ("Rimanete in me ed io in voi")

La liturgia: il messaggio biblico si vive nell'esperienza liturgica della Chiesa in cui l'alleanza viene continuamente attualizzata.
La liturgia evidenzia tale realtà attraverso un linguaggio anche visivo, quello dei segni:

- nel Battesimo, Cristo luce del mondo associa al mistero della sua morte e resurrezione le creature, che accolgono come dono la sua vita di risorto
("Ricevi la luce di Cristo" "Cammina come figlio della luce")
("Ricevi la veste candida" "Portala senza macchia")

- nell' Eucarestia il gesto dell'epiclesi e le parole della Cena esplicitano il primo momento dell'alleanza: il dono di Dio in Cristo buon Pastore che dà la vita per le sue pecorelle: ("Manda il tuo Spirito a santificare questi doni") ("Prendete e mangiate questo è il mio corpo dato per voi" "Prendete e bevete questo è il mio sangue versato per voi") Il gesto e le parole dell'offerta esplicitano la risposta al dono ricevuto ("Per Cristo con Cristo in Cristo a te, Dio Padre onnipotente nell'unità dello Spirito Santo ogni onore e gloria")

Il gesto della pace esplicita la dimensione universale dell'alleanza in una unione vitale con Dio e con i fratelli, come è annunciato nella parabola della vera vite e come viene vissuto nell'espressione liturgica del gesto dello spezzare il pane.
La predicazione di Gesù
Il metodo usato da Gesù nella sua predicazione è quello delle parabole, quel metodo cioè che presenta il mistero in modo allusivo, dando così modo a un mai esaurito approfondimento.

Tema centrale della predicazione dI Gesù è il Regno di Dio, di cui ci indica:

- la misteriosa natura nelle parabole (seme di senape, lievito, seme di grano)
- l'inestimabile valore nelle parabole (la perla preziosa, il tesoro nascosto)
- il suo essere simile ad una festa di nozze (il banchetto, le dieci vergini, gli invitati alle nozze)
- il suo richiedere una risposta da parte della creatura, in particolare nelle parabole del fariseo e del pubblicano, amico insistente, samaritano, seminatore, debitori, operai chiamati alla vigna, ricco stolto
La storia del regno di Dio
Il regno di cui parla Gesù ha una storia che viene presentata:

- nella sua globalità: essa inizia con la creazione, arriva alla morte e resurrezione di Gesù, protendendosi verso il suo compimento, quando "Dio sarà tutto in tutto" alla parusia
- nella sua unità tra Bibbia e liturgia: essa è la storia dei tanti doni che Dio fa all'umanità, fin dalla creazione del mondo, arrivando al dono di se stesso nella persona del Figlio, dono che si continua in particolare modo nella liturgia, fino a che avrà riempito la creazione intera
- nello scrutare il progetto che Dio realizza in essa: è la storia dell'alleanza, cioè di una progressiva comunione tra Cielo e Terra e le creature tutte, comunione di cui attendiamo ancora il completarsi e che siamo chiamati a preparare
- nello studio dettagliato delle varie tappe di essa: la creazione, l'elezione di Israele, il dono della Legge, la predicazione dei profeti, la morte e resurrezione di Gesù
La formazione morale
Il tema dell'alleanza è anche il tema fondamentale per la formazione morale della persona, nell'incontro con Dio e con i fratelli.
Così intesa la formazione morale è sempre presente in ogni aspetto del messaggio, in forma implicita o esplicita e a tutti i livelli di età.
L'alleanza, per essere vera relazione, richiede una risposta; essa consiste innanzi tutto nel momento goditivo del riconoscimento della presenza di Dio nella nostra vita.
Tale momento è vissuto con particolare intensità dai più piccoli.
La parenesi insita in ogni elemento del kerigma, emerge con particolare forza nella conoscenza del piano di Dio sulla storia e si esplicita attraverso una scelta di massime e di parabole morali. Attraverso i! confronto con le "massime" evangeliche, con i vari tipi umani e le varie situazioni che le parabole presentano, il bambino prende coscienza di un ideale morale e quindi dei suoi limiti, delle sue debolezze, del peccato.

Tale coscienza si chiarisce nella certezza dell'indefettibile amore di Dio che:

- ricerca la pecorella
- ricerca la moneta
- accoglie il figlio
e continuamente ci accoglie nel sacramento delle riconciliazione in cui l'alleanza si rinnova nella liberazione dal peccato e nel rinnovato dono dello Spirito.
Si rinnova così la nostra partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo e il nostro camminare nella storia che tende alla parusia.
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